Ed eccomi arrivata alla conclusione di questo fantastico percorso.
Ti è mai capitato di giungere al termine di un periodo della tua vita, un’esperienza, una vacanza (ecc.) e di ripercorrere con la mente i momenti trascorsi, accompagnato da un misto di gioia e malinconia?
Ebbene, è quello che è successo a me mentre tornavo a casa dall’allenamento: sei felice per ciò che è stato ma dispiaciuto per il fatto che sia già finito. Forse è anche questo il bello di certe esperienze. Si dà loro il valore che meritano perché non sono scontate. Tu che dici?
Al di là dello scoprire un nuovo sport, a mio parere (da utente/psicologa, quale sono) è fondamentale l’ambiente in cui lo si fa.
Sentirsi in un contesto “accogliente”, dove gli obiettivi sono il divertimento e l’impegno ai fini del miglioramento personale, ti spinge a voler tornare.
Ciò che ho vissuto con La Sala d’Arme del Folle è stato proprio questo: un luogo in cui poter scherzare, staccare dallo stress quotidiano e al contempo poter lavorare con serietà per apprendere un’arte tutt’altro che semplice.
Quindi, ti consiglio di valutare molto bene quando scegli la società sportiva e le persone con cui condividere ore di sudore! Può fare davvero la differenza nel momento in cui la voglia vacilla o gli impegni aumentano.
>>Leggi cosa ho imparato grazie a questo sport!
Questa volta ci ha seguito Riccardo, e ci siamo concentrati sull’affinare le nostre abilità di taglio dal basso, l’unterhaw e di taglio dall’alto, l’oberhaw (Per saperne di più, vedi la sezione approfondimenti).
Ormai è assodato che per ottenere un buon controllo del movimento sia necessario lavorare sulla propria consapevolezza corporea: essere talmente attenti al proprio corpo in ogni singolo istante, da essere perfettamente in grado di percepire (senza guardare!) come questo è posizionato.
Mentre agisci ti chiedi se i piedi, le ginocchia ecc. sono nella posizione corretta…alle volte la risposta (positiva) coincide con la realtà…
Questo Riccardo lo sa! E sa anche che, per poter fare in modo che percezione e realtà combacino, ci vogliono ore e ore di allenamento. Così ci ha messo a fare “le vasche” (camminare su e giù lungo la palestra) da soli o in coppia con l’obiettivo di eseguire il taglio in modo adeguato.
Per quanto Riccardo si preoccupasse della noia che poteva insorgere durante questo lavoro, a me più che altro è venuto a bussare il male alle braccia!
>>Leggi cosa ho imparato grazie a questo sport!
Ciò che ho apprezzato di Riccardo sono state le allusioni ad altri sport per spiegare come assumere una certa posizione o svolgere un determinato movimento. Questo mi conferma come sport diversi possano essere collegati tra loro e soprattutto che, acquisire delle competenze in uno sport e trasportarle in un altro, può essere assolutamente di grande giovamento. Se sei sufficientemente versatile, il trasferimento di competenze è un’operazione possibile!!!
Il lavoro di addominali e di stretching finale è stato come bere un bicchiere di amaro: buono, pesante e... amaro!!! Sarà perché è stato l’ultimo in compagnia di questi fantastici schermidori?
Ringrazio La Sala d’Arme del Folle per la collaborazione e l’entusiasmo con cui hanno accolto il nostro progetto. Chissà, magari ci rincontreremo!
STAY TUNED!
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