Seconda lezione: Pigrizia non mi avrai mai!

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Stanchezza, questa grande sabotatrice!

Dopo una settimana di sedentarietà mi ero già abituata a fare a meno della palestra.

Tra l’altro, prima di iniziare l’allenamento ero talmente stanca della giornata che avrei preferito fare tante altre cose (rilassarmi, fare zapping ossessivo, dormire, rilassarmi, fare zapping ossessivo, dormire ecc.) piuttosto che muovermi in qualsivoglia modo.
Quante volte la stanchezza (o la pigrizia) ti ha spinto a rimanere incollato al divano e a rinunciare a due ore di “pura fatica”?
Personalmente, quando capita che la spossatezza bussi alla mia porta, utilizzo un metodo che spesso funziona (a parte rariiissimi casi :P):

  • Mi ricordo i motivi che per cui ho scelto proprio quello sport
  • Rievoco le sensazioni del post allenamento: mi sento più leggera da un punto di vista fisico, ma soprattutto da un punto di vista mentale...è come se per due ore facessi prendere aria al cervello.

Questo mi permette anche di vedere la realtà con occhi diversi: il problema che prima dell’allenamento mi sembrava insormontabile, dopo appare meno spaventoso. Cambio proprio atteggiamento.
Prova a farlo anche tu e vedi cosa succede!

Quindi, ho messo da parte la stanchezza (e pigrizia) e mi sono avviata verso la palestra per affrontare la seconda lezione di scherma storica

I riscaldamenti…quelli belli!

Prima di iniziare l’allenamento di solito si fa il saluto: ci si mette tutti in cerchio, e ognuno mette la mano destra sul lato del cuore, e si inchina leggermente facendo retrocedere il piede il sinistro.

Questo “salutarsi” è un segno di rispetto e viene compiuto anche prima e dopo ogni duello (Per saperne di più, vedi la sezione approfondimenti). Trovo che sia davvero educativo insegnare con un semplice gesto, la cura e l’attenzione verso l’altro, anche se potenzialmente è il nostro avversario. 

Il riscaldamento è stato intenso e particolare: per allenare la coordinazione, assolutamente necessaria in questo sport, si eseguono dei passi che ricordano quasi una coreografia, tutt’altro che semplice! Chi fa danza lo sa… ci vuole concentrazione e memoria!!! Quindi, non nego che ogni tanto mi perdevo clamorosamente! Basta un pensiero fuorviante che si perde il ritmo ragazzi!

>> Leggi la terza lezione!

Un allenatore presente

In questa seconda lezione ho conosciuto l’altro allenatore di riferimento, Stefano Gallo, il fratello di Davide.

Ho apprezzato molto come hanno gestito le due ore insieme: Davide ha allenato noi principianti, mentre Stefano gli esperti. Questo ha permesso a tutti di essere seguiti in modo efficace e puntuale, nonostante le differenti competenze.

Quando si svolge un’attività sportiva è importante che l’allenatore sia “presente”. Questo non significa che si debba concentrare solo su di te (o su un altro), ma che faccia sentire la sua presenza in modo piacevole, attento e non soffocante. Direi che l’obiettivo è stato ampiamente raggiunto!

L’importanza dei feedback

Anche in questa seconda lezione abbiamo lavorato inizialmente senza spada, per dare spazio alla registrazione mnemonica dei movimenti (dopo una settimana che non rievochi un gesto, ti assicuro che lo dimentichi). Successivamente abbiamo aggiunto la spada. 

Brandire una spada fra le mani è un’esperienza che bisogna fare almeno una volta nella vita…ha dei poteri magici: ti senti improvvisamente sicuro di te! Questo non significa che sei legittimato a fare del male, anzi… sei ancora più attento a evitarlo.

Inoltre, ogni movimento svolto con la spada è passato sotto l’occhio esperto di Davide: ho apprezzato molto il modo in cui ha elargito accorgimenti, indicazioni e consigli (feedback)…infatti, nonostante sbagliassimo, ha sempre mantenuto un atteggiamento incoraggiante.
Detto da psico quale sono…avere un allenatore che sappia correggerti e mostrarti il modo giusto di eseguire un gesto tecnico e che, soprattutto, ti sproni a fare del tuo meglio, è fondamentale.

Ti fa proprio venir voglia di impegnarti e investire tutte le tue risorse in quello che fai. I risultati poi si vedono!!!

>> Leggi la terza lezione!

Un esercizio “storico”

L’allenamento questa volta è stato più faticoso… più di una volta mi sono ritrovata con il fiatone. Soprattutto quando abbiamo svolto un giochino divertente a coppie che viene chiamato “esercizio degli schiaffetti”: consiste nel toccare con la mano il ginocchio dell’avversario senza a tua volta farti toccare, il tutto mantenendo la postura corretta e caratteristica della scherma storica. Come dice Davide “è un esercizio che serve per affinare bilanciamento, coordinazione e velocità; a livelli più alti serve per migliorare la consapevolezza tattica di uno scontro”.

Considerazioni conclusive:

Dopo aver intrapreso ognuno il suo allenamento, i due gruppi si sono riuniti nuovamente in cerchio per svolgere l’ultima parte di lavoro insieme: lavoro cardio vascolare con defaticamento finale.
Saluto e via…tutti a casa!

Mentre mi mettevo la giacca mi sentivo bene…sentivo di aver lavorato e che il mio metodo di convincimento anti stanchezza pre-allenamento era stato efficace.

STAY TUNED!

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