Quinta lezione: Allenarsi in solitaria

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E dopo che succede?

Ti sei mai chiesto che succede dopo la famosa frase “E vissero per sempre felici e contenti”? …io sì!
E anche con l’arrampicata mi sono chiesta che succede, dopo aver concluso il percorso base… “e vissero per sempre arrampicatori e contenti???”.

Più o meno! avendo la possibilità di arrampicare da soli (o come nel mio caso, con i compagni del corso base) si è contenti e ci si diverte, ma, da qui a diventare arrampicatori provetti, ne passano di appigli sotto le mani!

La cosa importante è non arrendersi! Provare, provare e provare ancora…vedrai che a un certo punto farai un percorso che non avresti mai pensato di poter affrontare!

Passare un’ora senza accorgersene

Per inaugurare la nostra prima lezione da arrampicatori “indipendenti”, io e i miei compagni di avventura abbiamo scelto un percorso un pò “ostico”. Sapevamo che non sarebbe stato facile ma speravamo che il nostro entusiasmo e la voglia di metterci alla prova sarebbero bastate. Così non è stato. Tant'è che dopo poco, nonostante i ragionamenti e le contemplazioni, ci siamo tutti bloccati su una parte del percorso per quasi un’ora!

Ciò che più mi è piaciuto di questo allenamento è stato il modo in cui ci siamo approcciati al problema (perché ti assicuro che diventa un problema non riuscire a passare da un appiglio all'altro): ognuno ha dato il suo parere e abbiamo tentato di trovare una soluzione insieme.  

Della serie, l’unione fa la forza :D

Un bagaglio di esperienza

Il bello e il brutto dell’arrampicata è che vedi chiaramente il tuo obiettivo (es. l’appiglio lontano, lontano) e ti accorgi che non sei in grado di raggiungerlo perché magari sbagli piede, sbagli spinta, non segui la tecnica, ti cedono le braccia (ecc.). E il tuo obiettivo è lì…che ti guarda e quasi ti sfida.

Ogni volta che cadi ti senti quasi preso in giro, ti sale un misto di nervoso, entusiasmo e sconforto, che, non sai come, ti sprona a riprovare. Questo continuo ritentare permette di acquisire col  tempo un vero e proprio bagaglio di esperienza che ti conduce al risultato.

Per quanto in questa occasione non ci sia stato modo di superare la difficoltà, sono comunque tornata a casa contenta. Ho raggiunto un obiettivo molto più importante di qualsiasi altro: mi sono divertita.

Considerazioni conclusive

Anche in questo caso, come per la scherma, salutare con un “arrivederci” e chiedersi se mai si ricreeranno occasioni per allearsi insieme, fa venire una certa nostalgia.
Per quanto io lasci qualcosa (lo sport, l’ambiente) o qualcuno (l’allenatore, i compagni), allo stesso tempo mi porto via nuove consapevolezze.

È proprio vero che lo sport è uno strumento straordinario per conoscersi.

Non vedo l’ora di scoprire altro!

STAY TUNED!


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