5 cose da sapere per scegliere la musica giusta mentre fai sport

Se sei un runner amatoriale, una persona che va regolarmente in palestra o anche chi prova a ritagliarsi del tempo la domenica, questo articolo ti aiuterà a scegliere la musica giusta mentre fai sport, non solo “a caso”.
Qui non troverai frasi tipo “metti musica che ti piace e vai”: scoprirai perché ascoltare un brano con ritmica e BPM ideali per il tuo esercizio può aumentare performance e piacere, riducendo la fatica percepita (RPE: rate of perceived exertion, cioè il livello di sforzo avvertito).

In questo articolo troverai:

  1. Sincronia: perchè trovarla e come
  2. Perchè la preferenza personale è importante
  3. Testi, tono vocale e motivazione interna
  4. Volume & loudness: la soglia ideale per prestazioni e comfort
  5. Obiettivo dell’allenamento & arousal mentale/fisiologico

1 Sincronia: perchè trovarla e come

I brani tra 120 e 145 BPM (battiti al minuto) risultano essere ideali per cardio e camminate moderate: favoriscono ritmo costante e permettono di mantenere uno sforzo sotto controllo, riducendo il RPE fino al 15 %.

BPM più elevati (150‑180 BPM) sono preferibili per sessioni HIIT, sprint, spinning o circuiti intensi, perché spingono cuore e muscoli a lavorare più velocemente in sincronia con la musica.

2 Perchè la preferenza personale è importante

Ascoltare musica che ti piace davvero (preferenza personale) abbassa la percezione della fatica e può aumentare la potenza prodotta (+5‑10 %) nelle prove anaerobiche. Uno studio su atlete NCAA ha evidenziato incrementi di performance solo con brani scelti personalmente.

L’effetto placebo cosciente è reale: se sai che la traccia ti motiva, il tuo cervello rilascia dopamina, aumenta il focus e amplifica l’impatto del rhythmic entrainment.

Personalizza la playlist a seconda della fase del workout o della motivazione: pre‑gara, hiit, forza, sessione di fondo… il tuo cervello reagisce a simboli emotivi nei brani associati a esperienze positive.

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3 Testi, tono vocale e motivazione interna

Testi con verbi al presente (“I’m stronger”, “Won’t stop”) e battiti ripetuti con la cadenza del tuo esercizio aumentano la motivazione interna e abbassano il RPE del 5‑7 % nei test su tapis roulant. Chiunque di noi ha quella canzone che ci fa sentire forti e invincibili, valle ad ascoltare e probabilmente ti accorgerai che contengono verbi al presente.

La timbro vocale (“growl”, voce grintosa) tende a iniettare adrenalina anche ai livelli somatici, attivando il sistema motorio centrale. Perchè funziona? Growl vocale corrisponde ad un segnale di “minaccia” naturale: funziona come veleno emotivo, attivando la reazione “fight‑or‑flight” senza ferirti.

Il timbro ruvido (“raspato”) stimola l’adrenalina ed energizza la neural plate di controllo motorio.

I beat delle tracce growl (anche se vari BPM) entrano in sincronia con il ritmo della tua cadenza, ad esempio quando fai un passo a ritmo di musica.

Gli spacca‑frasette come “I’m stronger…” in versione growl aiutano a resistere allo sforzo percepito.

Anche la musica senza parole, se ritmica e familiare, può migliorare l’umore e aiutarti a entrare in uno stato di “flow” (“essere nel flusso”, cioè massima concentrazione e resa).

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4 Volume & loudness: la soglia ideale per prestazioni e comfort

Il trucco non è solo scegliere la musica giusta mentre fai sport, ma anche a quale volume: un volume percepito attorno ai 70‑75 dB (decibel: unità di misura dell’intensità sonora) sembra il sweet‑spot: sufficientemente forte da potenziare il focus, ma non così alto da generare tensione muscolare o stress (oltre i 85 dB si rischiano disturbi).

Secondo le ricerche, un volume coerente con il tuo ritmo riduce la fatica soggettiva e migliora la sincronizzazione neuromuscolare.

Alcune app playlist programmabili offrono transition nei volumi: crescendo sul warm-up, peak sulla fase centrale, attenuando il cool‑down (raffreddamento).

5 Obiettivo dell’allenamento & arousal mentale/fisiologico

In psicologia sportiva l’arousal indica lo stato di attivazione fisica e mentale (aumento di battito cardiaco, tensione muscolare, attenzione elevata) che si attiva nell’organismo quando si affronta una prestazione fisica.
È uno stato di prontezza globale, in cui mente e corpo sono sincronizzati per agire, spingendo sulla motivazione, l’energia e la reattività

Secondo la legge di Yerkes‑Dodson (curva a “U inversa”), esiste un livello ottimale di attivazione mentale/fisiologica che favorisce performance e concentrazione: musica troppo lenta → scarso arousal, musica troppo frenetica → stress fisico. L’aumento dell’arousal migliora la performance fino a un livello ottimale, oltre il quale l’attivazione diventa controproducente, degradando concentrazione e coordinazione

Per sessioni tecniche o di recupero (stretching, yoga): <90 BPM → rilassamento, fluidità, arousal basso.

Per sessioni potenti o preparazione gara: >150 BPM, beat sostenuti → arousal alto, adrenalina, efficienza massima.

Musiche groove‑based (funk, disco con ritmo marcato) migliorano le funzioni esecutive come attenzione e chiarezza decisionale più di brani strumentali più tranquilli

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Quindi per scegliere la musica giusta mentre fai sport

Non basta che ti piaccia: serve invece prepararlo con un minimo di anticipo per riuscire a sfruttare al meglio l’effetto “dopante” che questa cosa meravigliosa chiamata musica ci può regalare anche nei momenti di massimo sforzo in cui a volte ci chiediamo perchè lo facciamo. Ricordati di:

  • abbinare il BPM al ritmo del tuo esercizio (entrainment),
  • scegliere brani che ti motivano realmente,
  • considerare il livello di arousal (attivazione mentale/fisica) desiderato,
  • dosare il volume giusto,
  • usare testi/melodicità che potenziano lo stato di flow.

Con una playlist curata puoi ridurre il tuo sforzo percepito del 10‑15 %, allungare la resistenza (time‑to‑exhaustion) e migliorare la chiarezza mentale.

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