Marco Melli: a Parma, la scherma è davvero per tutti.

Ogni bambino, almeno una volta, ha preso in mano un bastone immaginando che fosse una spada, siamo stati tutti pirati, moschettieri, ninja, principesse guerriere o cavalieri dall’armatura scintillante, almeno in potenza: per Marco Melli, il sogno di diventare uno schermidore comincia in questo modo, in un giorno qualsiasi della sua infanzia e, con impegno, dedizione e passione, è riuscito a diventare un punto di riferimento per la scherma. 

Siamo a Parma, nella scuola di scherma “La Farnesiana” e, Marco Melli ha risposto a qualche domanda.

Come è iniziato tutto, come è arrivata la spada nella sua vita?

La scherma è entrata nella mia vita da ragazzino: ero in prima elementare e, casualmente, con i miei compagni, abbiamo visto un articolo sulla Gazzetta di Parma che parlava di alcuni corsi di scherma pensati per ragazzi. 

Inutile dire che la cosa mi incuriosì e decisi di iniziare.

Da 15 anni, la Farnesiana è un punto di riferimento per gli schermidori: qual è la formula del vostro successo?

Direi che è stato tutto molto naturale, molti sono stati i sacrifici nei primi tempi, ma erano sfide che volevamo superare; mi piace pensare che tramite la scherma, si possano soddisfare diverse e molteplici aspettative, dal crescere in un ambiente sano, allo stare in forma con un gioco che fa parte della nostra genetica; dagli eventi promozionali territoriali, alle gara internazionali, fino al sogno olimpico. 

Il tutto sviluppato in una realtà basata sulla condivisine di valori umani base, dove ogni persona ed ogni famiglia si sente supportata e rappresentata.

Orangogo propone lo sport come mezzo per superare tutte le differenze, come nasce il Suo impegno con gli atleti disabili?

Ancora una volta, per caso. Un’amica di amici con disabilità fisica, sapendo che esisteva la scherma paralimpica, è venuta a trovarci Parma e, con lei, è iniziata l’avventura che mi ha portato a raggiungere incarichi importanti come lo staff della nazionale italiana, fino alle Olimpiadi di Londra 2012, poi nella commissione dei classificatori, in seno all’IWAS (International Wheelchair and Amputee Sports).

Esistono sport per tutti i gusti e per tutte le inclinazioni: una passione, un’ispirazione o anche solo una curiosità, può diventare l’attività sportiva che stavi cercando. 

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Perchè, per te, la spada è una forma mentis? La spada cambia la mente o è la mente a fare la differenza?

Credo che tutto lo sport sia una forma mentis, ci si nasce o la si può acquisire, comprendendone l’importanza. 

Per rispondere più direttamente alla tua domanda, direi che valgono entrambe le direzioni, nel senso che ti avvicini alla scherma perché hai un’idea, poi dentro di te si plasma quella che te la fa vivere in base a quello che rappresenta per te, ma lasciandoti spazio per la tua personale interpretazione.

In essa, ogni tipo di fisicità, ogni tipo di carattere, può davvero trovare la sua dimensione.

In che modo un bambino, oggi, scopre la scherma? Come può un genitore, sapere se ha uno spadaccino in famiglia?

A mio parere, ogni famiglia possiede già uno schermidore in erba: da sempre, c’è chi si accosta alla scherma, immaginando personaggi fiabeschi come Zorro e D’Artagnan, o perché magari ha visto le olimpiadi in TV.

Al giorno d’oggi, ormai in tutto il territorio nazionale, la stagione inizia a Settembre e ogni realtà da luogo alle proprie iniziative promozionali; per sapere dove cercare, basta andare su qualsiasi motore di ricerca, o sul sito federale (www.federscherma.it) per trovare i punti di riferimento che si cercano.

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