Come sarebbe diversa la vita se ognuno sapesse cosa gli piace

Giulia Pettinau Giulia Pettinau Utenti Sport4life

Su una tavola da windsurf, al tramonto in una baia del sud italia, con il sottofondo della musica che da terra suonava "Fields of Gold" ho provato la vera felicità, quella di quando fai qualcosa che ti piace veramente. Ho girato il viso verso riva, avvolta nella golden hour e, guardando le persone ho pensato: "Come sarebbe diversa la vita se ognuno sapesse cosa gli piace veramente". 

E ho voluto immaginare cosa potessi fare per aiutare le persone a scoprire e vivere quella felicità che avevo appena provato.  

Ecco le 3 cose che ho capito in un incredibile secondo di windsurf:

1.OGNUNO HA LA SUA VITA

Non siamo tutti uguali, ognuno ha la sua strada, ognuno ha il suo sport, la sua passione e quindi il suo talento. Il compito che abbiamo è metterci in viaggio verso la scoperta di noi stessi e lasciarci incuriosire da quello la vita ci offre. Ad un certo punto lo senti quando quella cosa fa per te. 

E se lo ignori sono cavoli tuoi, se non hai il coraggio di essere fedele a te stesso, sarai sempre un salmone cerca di risalire la corrente. Farai fatica, forse anche tanta, non comprenderai le sfide che incontrerai e soprattutto potresti provare un senso di insoddisfazione, di volere qualcosa di altro. 

2.LA FELICITÀ A PORTATA DI MANO

Lo sport è la "felicità a portata di mano": in quell'istante ho capito che non avrei mai più vissuto un momento della mia vita nella situazione di non saper cosa fare per stare meglio, in qualsiasi situazione mi fossi trovata sarebbe bastato salire su una tavola da windsurf e sarei stata bene. E così è anche oggi, che sono passati quasi 10 anni da quel momento. 

3.SETTE VOLTE A TERRA, OTTO VOLTE IN PIEDI

Ho capito che a quel punto ci ero arrivata perchè ero risalita tantissime volte sulla tavola che mi aveva buttato giù, sbattuta in acqua per ogni movimento sbagliato (o non movimento), per ogni volta che avevo lasciato che il vento o l'onda decidesse per me. C'è un proverbio giapponese Nana Korobi, Ya Oki, che dice: cadi sette volte, rialzati otto. Solo grazie a quelle infinite volte, ho potuto provare quell'emozione.

Giusto per precisare: non sono una campionessa e recentemente ho potuto andarci davvero poco, ma posso garantire che da quel momento non ho mai più lasciato senza risposta la domanda: "Cosa posso fare per stare meglio?". 

Tornando a quell'istante, nella mia testa una solda domanda: come faccio ad aiutare ogni singola persona a scoprire cosa è "la felicità a portata di mano"?

E così il seme di Orangogo era stato piantato. 




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