Slopestyle: cosa significa e in cosa consiste
Sci freestyle: quando iniziare
Sci freestyle: Attrezzatura consigliata
Gare sci slopestyle: calcolo del punteggio
In questo articolo parleremo di uno sport invernale sempre più praticato, lo sci freestyle, in particolare dello stile Slopestyle, disciplina olimpica dal 2014 a Sochi, Russia.
Per scoprire tutte le curiosità e i suoi benefici, abbiamo intervistato Alessandro Bottaro, giudice e appassionato di questo stile dal 2006.
“Questo sport è una fonte di ispirazione continua, tira fuori un lato di te che abitualmente nascondi”.
Prova una scarica di adrenalina
Scopri e prenota la tua lezione di sciLo Slopestyle è una particolare tipologia di Sci Freestyle. L’atleta deve saper affrontare la pista seguendo un percorso preciso. Questo è caratterizzato da un crescendo di salti e ringhiere di vario genere.
L’obiettivo è fare tutte le strutture di gara da cima a fondo.
Una caratteristiche di questo stile è che la gara non è a tempo, lo skier infatti deve interpretare il percorso e convincere i giudici grazie a trick svolti nel migliore stile possibile.
Lo sci Freestyle è un connubio tra forza, energia e ritmo. Sviluppa tutta una serie di benefici fisici: rafforza principalmente la parte inferiore del corpo non tralasciando la parte addominale, migliora l’equilibrio e la capacità aerea, la flessibilità e la velocità nei movimenti.
I benefici psicologici sono invece: l’aumento di fiducia in se stessi e di conseguenza dell’autostima e lo sviluppo dello spirito di collaborazione perché si cresce insieme al gruppo di appassionati.
Sia per lo sci che per il freestyle, iniziare a praticarlo verso i 4 o 5 anni sarebbe l’ideale. Importantissimo per i bambini perché non si annoiano e sviluppano (per quanto possa sembrare uno sport individuale) delle dinamiche di gruppo molto forti, stanno all’aria aperta e acquisiscono fiducia in loro stessi.
Se durante l’anno ci si vuole preparare al meglio per iniziare a provare lo sci freestyle, gli sport propedeutici migliori sono quelli incentrati sull'equilibrio (ginnastica artistica, roller e skateboard).
Esiste inoltre una preparazione presciistica specifica per andare a rinforzare gli arti inferiori.
Per chi pratica già snowboard, sicuramente avrà una marcia in più a livello creativo.
Gli sci adatti per fare slopestyle sono quelli da freestyle ovvero i twin tip (punte e code delle stesse dimensioni per favorire le prestazioni in entrambe le direzioni), il casco con la parte delle orecchie aperta per favorire l’equilibrio e, se si è alle prime armi, sono utili il paraschiena e i bastoncini.
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Durante le competizioni di sci Slopestyle, i giudici assegnano un punteggio in base a 5 parametri:
1) Acrobatica: comprende le valutazioni in merito al numero di gradi eseguito in aria (di 180° in 180°) e al tipo di manovra. Considerato il fatto di poter girare sia verso sinistra che verso destra, sia partendo dal forward (discesa frontale classica con le punte a valle) che dallo switch (all’indietro). Oltre alle rotazioni ci sono i flip (capovolta in avanti o all’indietro);
2) Grabs: ovvero "afferrare gli sci con le mani", più complessi sono maggiore è il punteggio. Inoltre vi è differenza di qualità nella presa, se prolungata o meno;
3) Confidenza con la Linea, Fluidità e Creatività: la libera interpretazione della linea (la slope) è un ulteriore elemento valutativo;
4) Landing: l’atterraggio è un elemento fondamentale per il punteggio. Maggiore sarà la precisione/leggerezza dell’atterraggio e maggiore sarà il punteggio. Il rider viene notevolmente penalizzato se appoggia una o entrambe le mani sulla neve;
5) Varietà nelle manovre: l’atleta deve saper eseguire tutte le componenti acrobatiche e cercare di non ripetersi nella stessa linea. Alla varietà delle manovre viene collegate l’Overall Impression, ossia la valutazione relativa a tutti gli elementi unita all’impatto che l’atleta lascia al termine della propria run o performance.
Nelle competizioni di slopestyle i giudici sono 3 (5 durante le olimpiadi) e si posizionano a distanze e altezze diverse così da poter assistere alle gare al meglio e comunicano tra loro tramite radio.
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Orangogo ringrazia Alessandro Bottaro per la collaborazione nella stesura dell’articolo
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