Orangogo e Cabaleonte uniti per l'inclusione sportiva

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"Noi pensiamo che l’iniziativa di Orangogo – far incontrare alle famiglie le diverse realtà sportive - sia utilissima, perché permette di aumentare la personale conoscenza dell’offerta sportiva sul territorio e soprattutto dà l’opportunità ai nostri bimbi e ragazzi di trovare uno sport che li appassioni e che li stimoli a sviluppare capacità utili sia nello sport che nella vita!” 

Con queste parole Federica Ferrara, Psicologa e Socia di Cabaleonte (Centro di apprendimento per bambini e ragazzi con Disturbo dello Spettro Autistico) ha aperto la serata di venerdì 17 gennaio 2020, che ha visto come principali ospiti Giulia Pettinau, CEO di Orangogo, i genitori di Cabaleonte e i rappresentanti di due società sportive: Luca Casciello, per La Mole Sports Academy e Andrea Pontillo per Lamerotanti ASD. L’incontro è stato organizzato da Orangogo per rendere sempre più concreta e coinvolgente la sua mission, aiutare tutte le persone a trovare il proprio talento.

Proprio per questa ragione Giulia Pettinau ha voluto partecipare personalmente: ha raccontato come funziona il motore di ricerca e qual è stata l’esperienza di vita che l’ha spinta a realizzarlo. Durante il suo discorso ha specificato:

“Tutti noi abbiamo un talento personale che ci rende unici e che ci permette di portare valore nel mondo in cui viviamo. Quando parlo di talento intendo una predisposizione che, tramite lo sport, si può individuare e allenare e che si estende anche ad altri aspetti della nostra vita! Ritengo che chiunque debba cercare il proprio talento per poter esprimere se stesso al meglio”.

Quanto detto dalla CEO di Orangogo ha provocato del movimento in sala, che si è palesato con grandi sorrisi e numerosi cenni affermativi: sia i genitori che gli allenatori sono sembrati fortemente colpiti e d’accordo sul fatto che chiunque possa trovare il suo sport e scoprire il proprio talento

Prendendo la parola, Andrea Pontillo -maestro di scherma- e Luca Casciello -allenatore di crossfit e arrampicata- hanno entrambi affermato che la pratica sportiva migliora notevolmente la qualità della vita, soprattutto quando questa è sostenuta da allenatori e professionisti (es. educatori) che mettono passione e competenza a servizio della disabilità. 

“Effettivamente, quando porto mio figlio a fare nuoto, lo affido a un allenatore che lo tratta con empatia, tatto e competenza. Inoltre, mi accorgo che questo sport per lui è un momento di svago e lo aiuta a migliorare non solo le sue capacità motorie ma anche altre abilità, come il rispetto delle regole, l’autonomia o la relazione con gli altri”

commenta una mamma di Cabaleonte, chiaramente in linea con ciò che era l’obiettivo della serata. 

Orangogo è stato il filo rosso dell'incontro poiché è uno strumento semplice e immediato che, non solo da visibilità a tutte quelle associazioni sportive attrezzate per accogliere ragazzi con disabilità, ma permette soprattutto ai genitori di ricercarle e trovarle con la certezza di affidare il proprio figlio ad allenatori competenti.

Questo è stato il primo passo di un progetto che prevederà il coinvolgimento capillare di realtà associative come quella di Cabaleonte che credono fortemente nell’importanza che lo sport riveste per le persone, con o senza disabilità.

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