L’Esercizio Fisico per Patologie Cardiovascolari che fa la differenza!

L’attività fisica è una componente fondamentale nella prevenzione e nella gestione delle patologie cardiovascolari. In questo articolo parleremo dei suoi enormi benefici e degli esercizi più indicati per trattare questo problema.

Con il giusto esercizio fisico per patologie cardiovascolari fino al 47% di rischi in meno!

Le patologie cardiovascolari (CVD) sono una delle principali cause di mortalità a livello globale e si stima che affliggano circa 621 milioni di persone nel mondo. Ma quali sono le principali patologie che rientrano in questa categoria? Tra le più diffuse troviamo le cardiopatie coronariche, lo scompenso cardiaco, le malattie vascolari coronariche e le malattie cerebrovascolari. Chi ne soffre può rallentare o addirittura invertirne la progressione grazie al giusto esercizio fisico. Diversi studi, come riportato nella guida Exercise is Medicine della Wellness Foundation in partnership con Technogym, hanno infatti dimostrato che i soggetti che seguono un programma di riabilitazione cardiologica dopo un infarto presentano un rischio inferiore di andare incontro ad un nuovo infarto (47%), di mortalità per malattie cardiache (36%) e di mortalità per tutte le cause (26%) rispetto ai soggetti che non svolgono esercizi di riabilitazione cardiologica.

Esercizio fisico per patologie cardiovascolari: le indicazioni dello specialista.

Per prima cosa va fatta una valutazione funzionale  da uno specialista al fine di assicurarsi che i pazienti siano in grado di svolgere l’attività fisica e gli esercizi prescritti senza controindicazioni né limitazioni. Questa sarà diversa per i pazienti in regime ospedaliero rispetto a quelli in regime ambulatoriale così come saranno differenti le rispettive indicazioni per l’esercizio fisico.

Esercizio fisico per malattie cardiovascolari in regime ospedaliero

Gli esercizi indicati per i pazienti in regime ospedaliero sono per lo più esercizi posturali, di mobilità articolare e successivamente mirati alla ripresa della deambulazione.

  • ATTIVITÀ AEROBICA: Camminata, tapis roulant, pedalata o altre attività aerobiche dalle 3 alle 5 volte a settimana. Iniziare con brevi sessioni di 3-5 minuti intervallate da un recupero attivo (ad esempio camminata più lenta) con un rapporto di 2:1 in termini di durata tra esercizio e recupero. Aumentare progressivamente la durata delle sessioni fino ad arrivare a 10-15 minuti senza interruzioni. L’intensità dell’esercizio deve essere tale da causare un aumento della frequenza cardiaca pari a 20 bpm rispetto alla frequenza cardiaca a riposo (per i pazienti con recente infarto) o pari a 30 bpm (per i pazienti reduci da un intervento cardiochirurgico) senza mai superare i 120 bpm.
  • ESERCIZI DI FORZA: l’allenamento della forza non è consigliato senza supervisione.
  • ESERCIZI DI FLESSIBILITÀ:  Esercizi statici e dinamici per migliorare la flessibilità articolare con focus sulla zona lombare e la coscia posteriore. Lo stretching sarà passivo per i soggetti allettati.

Esercizio fisico per malattie cardiovascolari in regime ambulatoriale

Nonostante gli enormi benefici dimostrati, spesso nel periodo di transizione dal ricovero ospedaliero al follow-up ambulatoriale si dà scarsa importanza all’esercizio “terapia”. I pazienti ambulatoriali dovrebbero svolgere principalmente attività aerobiche aumentando gradualmente l’intensità e la durata delle sessioni fino a raggiungere quella ottimale. 

  • ATTIVITÀ AEROBICA: Esercizi con ergometri (braccia, combinazione di parte alta e parte bassa), bici, bici orizzontale, tapis roulant, step orizzontale, vogatore o ellittica, oppure camminata, da svolgere dalle 3 alle 5 volte a settimana con una durata compresa tra i 20-60 minuti. Per quanto riguarda l’intensità dell’esercizio, se si ha un valutazione funzionale, raggiungere il 40%-80% della propria capacità funzionale (in base ai valori di HRR, VO2R o VO2max). Senza valutazione funzionale: aumentare la frequenza cardiaca di 20-30 bpm rispetto alla frequenza cardiaca a riposo (con valore di RPE compreso tra 12 e 16).
  • ESERCIZI DI FORZA: Scegliere attrezzi sicuri e comodi ed eseguire da 1 a 3 serie di 8-10 esercizi per i principali gruppi muscolari con 10-15 ripetizioni per ogni esercizio (intensità lieve-moderata). Ripetere 2 o 3 volte alla settimana in giorni non consecutivi.
  • ESERCIZI DI FLESSIBILITÀ:  Esercizi di stretching statico e dinamico per le principali articolazioni della zona lombare e degli arti superiori e inferiori da eseguire almeno 2 o 3 volte alla settimana. L’intensità deve essere tale da avvertire un lieve fastidio e ciascun esercizio dovrà prevedere almeno 4 ripetizioni di 10-30 secondi l’una.

Fonti: Exercise is Medicine, Wellness Foundation & Technogym, un’iniziativa dell’American College of Sports Medicine, Gennaio 2024

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