"I'm Possible": La Mole incontra Ian Sagar

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Il progetto Adaptive Academy, è un progetto all'insegna dell' inclusività, per il quale la Mole Sport Academy si impegna a promuovere la cultura dello sport, ampliando gli orizzonti anche degli atleti che vengono da fuori. La forza mentale è stato il punto centrale dell'evento del 4 maggio " I'm possible" presentato da Fabrizio Alemanno di H3.0 Water. La figura di spicco e protagonista dell'evento è stato il pluricampione inglese Ian Sagar.

Il suo intervento è stato moderato da Andrea De Beni, che ha voluto affrontare per primo il tema del cambiamento nella vita di Ian avvenuto a 17 anni, dopo il suo incidente in motorino. La sua vita da lui definita "normale e programmata" è totalmente cambiata, sicuramente diventata molto più difficile sia a livello fisico che  mentale. La forza iniziale di reagire è scaturita per non vedere più soffrire sua mamma. Le opzioni, afferma Ian, erano due: poteva lasciarsi andare e deprimersi, oppure vedere il più piccolo gesto come una sfida eccitante. Ha iniziato a reagire usando i muscoli e soprattutto la mente. I suoi amici lo hanno sempre trattato come se nulla fosse successo, questo lo ha aiutato ancora di più a rafforzarsi. Quando gli è stato chiesto se cambierebbe mai la sua vita per una dove la disabilità non ci fosse mai stata, lui non esita a rispondere. Non la cambierebbe mai perché, quella che si è creato, è una vita ricca di esperienze e di soddisfazioni

Il basket in carrozzina lo ha scoperto in ospedale e, appena ha potuto, ha iniziato a giocare. Durante i primi allenamenti, si è reso conto che quello della disabilità era un argomento libero e non percepito come un ostacolo, anzi. Ha sempre trovato una soluzione alternativa: "Ogni volta che mi dicono che non ce la posso fare, io provo a fare il doppio" . L'unica differenza tra un essere umano e l'altro, continua Ian, non è la presenza o meno di disabilità ma la voglia di fare. 

L'espressione di forza liberatrice dello sport è stata poi spiegata da Ian, indica la libertà di provare sempre,fallire e riuscire in continuazione, non avendo paura di niente. Questa forza permetterà di ampliare la propria comfort-zone. La possibilità di migliorarsi non finisce mai, ci vogliono coraggio e determinazione insieme alla volontà di fare dei sacrifici. 

L'incontro è stato guidato dalla lettura di alcuni passaggi del libro di Sagar e Alessandro Camagni "Le mie vite in gioco". I valori dell'inclusività e della diversità sono, grazie a questi eventi, trasmessi in modo chiaro e semplice, grazie alla condivisione di esperienze di sportivi che non sono eroi ma persone piene di voglia di fare. 

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